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Uso per la casa
I parabeni sono fra i conservanti più utilizzati per garantire la sicurezza di molti prodotti d’uso quotidiano: alimenti, farmaci, prodotti per la casa e anche cosmetici.
Si tratta di composti che, oltre ad essere fabbricati dall’uomo, si trovano anche in natura, allo stato naturale nella frutta (mora, mirtillo, fragola, ribes nero), nella cipolla, carota ed orzo.
I parabeni proteggono i cosmetici dalla contaminazione da parte di batteri, muffe e funghi e così ne impediscono l’alterazione.
Esiste molta cattiva informazione in merito ai parabeni. Talvolta, essi sono oggetto di critiche.
In realtà, l’industria cosmetica, per la quale la tutela della salute del consumatore è una priorità, utilizza queste sostanze proprio per proteggere la salute delle persone: i parabeni, infatti, permettono di avere un prodotto sicuro dal punto di vista microbiologico durante tutto il suo utilizzo.
Nei limiti previsti dalla legge, queste sostanze possono essere considerate sicure, come tutti gli ingredienti usati dall’industria cosmetica. Infatti i parabeni impiegati nei cosmetici sono stati più volte valutati sicuri dagli organismi scientifici dell’UE. Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che l’utilizzo dei parabeni nei prodotti cosmetici non causa alcun problema per la salute umana, per questo essi sono stati approvati ufficialmente come conservanti per i cosmetici dalla Commissione Europea e da altre autorità.
Anche Flormar per garantire la sicurezza e la conservazione dei prodotti usa parabeni consentiti dalla normativa europea.
Uso personale
Le creme solari sono cosmetici sottoposti a una legislazione specifica.
In particolare, la normativa prevede una lista delle sostanze che si possono usare come filtri solari, le concentrazioni ammesse e le avvertenze, aggiornata periodicamente sulla base delle opinioni del Comitato Scientifico sui prodotti cosmetici.
Per schermare il sole ci sono due tipi di filtri
1- I filtri chimici: assorbono le radiazioni solari ad una determinata lunghezza d’onda
2- I filtri fisici: riflettono tutte radiazioni solari
Raccomandiamo di rispettare le regole del buon uso del sole come segue:
• Applicare generosamente la crema solare protettiva prima dell’esposizione e ripetere ogni 2 ore.
• L’esposizione prolungata al sole è pericolosa per la salute. Evitare l’esposizione al sole tra le h 12:00 e le h 16:00. Prevedere dei capi ed accessori di protezione (cappello, occhiali, T-shirt…).
• . I colpi di sole sono pericolosi, in particolare per i bambini. Non esporre al sole diretto neonati e bambini piccoli. La loro pelle non possiede ancora tutte le difese naturali contro gli UV. Il sole non ha gli stessi effetti su tutti i tipi di pelle. È importante utilizzare prodotti che abbiano una protezione solare adeguata al proprio tipo di pelle.
• . Raddoppiare le precauzioni negli ambienti a rischio: al mare, su una spiaggia di sabbia, in montagna, sulla neve…
No, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino l’esistenza di un legame fra uso di antitraspiranti e tumore al seno. L’opinione secondo cui questi prodotti possono aumentare il rischio di una neoplasia alla mammella è stata diffusa da alcuni mezzi di comunicazione, ma è sempre stata smentita dalla comunità scientifica. Nessuno studio ha confermato un’azione nociva degli antitraspiranti sulla salute del seno e fra i fattori di rischio accertarti per questa malattia non vi è l’uso di questi cosmetici.
Noi non sappiamo chi ha iniziato questo rumore mediatico. La maggior parte delle persone che hanno trasmesso l’e-mail lo ha fatto in buona fede. Sappiamo che questa informazione è stata pubblicata su alcuni siti Web che vendono deodoranti che non sono antitraspiranti, per cui alcune persone potrebbero trarre un vantaggio economico dalla diffusione di questa disinformazione.
Nessun metallo pesante è volutamente inserito come tale nelle formulazioni dei prodotti cosmetici. La legge lo vieta espressamente.
Tuttavia, alcuni ingredienti possono contenerne tracce. La presenza di tracce di tali sostanze è tollerata a patto che sia tecnicamente inevitabile e soprattutto che non comprometta la sicurezza generale del prodotto. La presenza di basse dosi di metalli pesanti, infatti, non compromette la sicurezza del cosmetico e non pregiudica la tutela della salute del consumatore.
Il nichel non è né utilizzato né aggiunto in quanto tale in nessuno dei nostri prodotti.
La legge lo vieta espressamente.
Tuttavia, alcuni ingredienti possono contenere questo metallo in tracce (ad esempio i coloranti): la loro origine ed il loro metodo di ottenimento possono rendere la presenza di queste impurità tecnicamente inevitabili. In questo caso è legalmente tollerata.
È possibile che alcune persone reagiscono a piccole quantità di nichel.
Questo è il motivo per cui in presenza di intolleranze, prima di utilizzare i prodotti, si consiglia di eseguire una prova.
È sufficiente applicare per alcuni giorni di seguito sulla pelle dell’avambraccio, un leggero tocco del prodotto che si desidera utilizzare, al fine di verificare la comparsa di eventuali effetti indesiderati. In caso di reazione, è necessario interrompere l’uso del prodotto, consultare il proprio medico e informare l’Incaricata.
I colori utilizzati per il Truccabimbi sono colori ad acqua o realizzati su base cremosa, necessitano di una specifica certificazione.
I prodotti Flormar hanno invece delle formulazioni molto tecniche.
Cosa bisogna fare se compare una reazione avversa dopo l’uso di un cosmetico
Innanzitutto occorre sospendere l’uso del prodotto. Consigliamo di rivolgervi al medico curante e di informarci.
Tuttavia, ci teniamo ad assicurare che tutti i nostri prodotti sono sistematicamente sottoposti a numerosi test e controlli dermatologici prima della loro commercializzazione per ridurre al minimo qualsiasi rischio di reazione e che tutte le nostre produzioni sono rigorosamente controllate per garantire la conformità.
Sono allergica ad alcune sostanze, cosa posso fare per utilizzare i prodotti in tutta sicurezza?
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
Trovate sulla confezione dei nostri cosmetici, la formula INCI, che elenca tutti gli ingredienti della formula.
Il Piombo è un metallo pesante e come tutti i metalli pesanti la legge ne vieta l’inserimento volontario.
Tuttavia, non è impossibile che esso sia presente in tracce, ci troviamo in presenza di ingredienti “tecnicamente inevitabili” ciò che è legalmente tollerata e non compromettono la sicurezza del prodotto e la salute del consumatore che lo usa.
Ribadiamo l’assoluta sicurezza dei prodotti cosmetici oggi venduti Italia e in Europa.
La paura circa il contenuto di piombo nei rossetti è stata lanciata nel lontano 2007 e ha fatto il giro del web, delle radio e delle tv, fino ad arrivare fulmineo anche in Italia e da quel 2007-2008 tutti hanno continuato a condividere post di avvertimento su Facebook e Twitter creando falsi ed inutili allarmismi sulla pericolosità dei rossetti. Trattasi di illazioni prive di qualsiasi base scientifica.
Dicerie, falsi miti e leggende metropolitane hanno sempre fatto parte della nostra vita e ancor più lo sono ora, grazie al web, che tutto amplifica e dove “tutto rimane”. Esplorando la rete si possono trovare notizie anche molto ben confezionate ma del tutto infondate che negli ultimi anni hanno visto anche i cosmetici come protagonisti.
Poiché trattasi di dichiarazione fuorviante.
Infatti, la dicitura “non testato su animali” si riferisce alla sperimentazione sui prodotti finiti che dal 2004 è esplicitamente vietata dalla legge Comunitaria.
Oggi, dunque, ogni nuovo prodotto cosmetico potrebbe riportare questa dicitura.
Inoltre, l’assenza della dicitura “non testato su animali” non significa che il prodotto sia stato testato sugli animali.
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
E’ possibile trovare l’elenco degli ingredienti direttamente sullla confezione del prodotto o sul nostro sito internet www.stanhome.it nella rubrica “I nostri prodotti”
Nel caso specifico dell’allergia al glutine, a riguardo esistono diverse scuole di pensiero.
Molti infatti ritengono, come ad esempio l’AIC Associazione Italiana Celiachia, che la presenza di glutine in cosmetici, detergenti, o altri prodotti che possano venire a contatto con la pelle non comporta alcun rischio per i celiaci.
Altri invece ravvisano nella presenza di glutine nei cosmetici un potenziale rischio per i celiaci.
Ecco perché il consiglio del medico è indispensabile.
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
È possibile trovare l’elenco degli ingredienti direttamente sulla confezione del prodotto.
Nel caso specifico dell’allergia al glutine, a riguardo esistono diverse scuole di pensiero.
Molti infatti ritengono, come ad esempio l’AIC Associazione Italiana Celiachia, che la presenza di glutine in cosmetici, detergenti, o altri prodotti che possano venire a contatto con la pelle non comporta alcun rischio per i celiaci.
Altri invece ravvisano nella presenza di glutine nei cosmetici un potenziale rischio per i celiaci.
Ecco perché il consiglio del medico è indispensabile.
Certificazioni/Ingredienti/composti
La dichiarazione “Nichel tested” non è collegata ad alcun adempimento previsto dalla legge. In genere, viene posta volontariamente sull’etichetta dal produttore a segnalare l’avvenuta verifica sperimentale, su ciascun lotto immesso sul mercato, della quantità di tracce di nichel tecnicamente inevitabili effettivamente presenti nel prodotto. Di per sé non rappresenta la garanzia che il prodotto in questione contenga meno tracce di nichel rispetto a un prodotto che non riporta l’indicazione, così come non è corretto concludere che se un’azienda non riporta tale indicazione sulla confezione non abbia eseguito una verifica analitica della presenza di nichel nel prodotto.
Il marchio Ecolabel è una delle certificazioni ambientali (su base volontaria) più importanti ed è istituito dall’Unione Europea.
Viene conferito a prodotti e servizi che dimostrano di rispettare criteri ecologici e sostenibili all’interno di tutto il proprio ciclo di vita e aspetti importanti inerenti la salute e la sicurezza dei consumatori, pur mantenendo alti standard di qualità.
L’analisi dell’impatto ambientale della formula viene realizzata verificando il suo intero ciclo di vita: a partire dall’estrazione delle materie prime, passando per lavorazione, distribuzione e imballaggio fino ai processi di smaltimento. Ai criteri ambientali, come il rilascio di sostanze, la riciclabilità e il consumo energetico, si aggiungono inoltre criteri sociali ed etici.
I cosmetici sono regolamentati dalla normativa sui cosmetici. Questa normativa predispone le liste di sostanze che sono ammesse solo per specifiche funzioni (liste positive) e le liste di sostanze che sono vietate o il cui uso è consentito con particolari limitazioni di dosaggio, condizioni e campo di impiego (liste negative).
Queste liste sono continuamente revisionate e aggiornate sulla base delle nuove informazioni e dei nuovi dati provenienti dal mondo della ricerca scientifica.
Tra i conservanti più utilizzati troviamo la famiglia dei Parabeni.
Si tratta di composti che si trovano allo stato naturale nella frutta (mora, mirtillo, fragola, ribes nero) e nella cipolla, carota ed orzo.
Il loro primo impiego risale al 1920 in sostituzione di altri conservanti considerati pericolosi e vengono utilizzati non solo nell’industria cosmetica ma anche farmaceutica e alimentare (dolci, pasta, bibite, sciroppi, creme, torte, …).
Come tutti gli ingredienti contenuti nelle formule dei nostri cosmetici, essi sono riconosciuti dalle autorità scientifiche europee (Direttiva Europea 76/768/CEE). La loro sicurezza è stata riconfermata nel dicembre 2010 dal Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore dell’Unione europea, sulla base di nuovi studi scientifici indipendenti.
Per quanto riguarda i nostri prodotti, la nostra politica di marca è chiara: garantire la sicurezza dei nostri prodotti.
Per garantire la sicurezza e la conservazione dei nostri prodotti usiamo i parabeni consentiti dalla normativa europea.
Le creme solari sono cosmetici sottoposti a una legislazione specifica.
In particolare, la normativa prevede una lista delle sostanze che si possono usare come filtri solari, le concentrazioni ammesse e le avvertenze, aggiornata periodicamente sulla base delle opinioni del Comitato Scientifico sui prodotti cosmetici.
Per schermare il sole ci sono due tipi di filtri
1- I filtri chimici: assorbono le radiazioni solari ad una determinata lunghezza d’onda
2- I filtri fisici: riflettono tutte radiazioni solari
Raccomandiamo di rispettare le regole del buon uso del sole come segue:
• Applicare generosamente la crema solare protettiva prima dell’esposizione e ripetere ogni 2 ore.
• L’esposizione prolungata al sole è pericolosa per la salute. Evitare l’esposizione al sole tra le h 12:00 e le h 16:00. Prevedere dei capi ed accessori di protezione (cappello, occhiali, T-shirt…).
• . I colpi di sole sono pericolosi, in particolare per i bambini. Non esporre al sole diretto neonati e bambini piccoli. La loro pelle non possiede ancora tutte le difese naturali contro gli UV. Il sole non ha gli stessi effetti su tutti i tipi di pelle. È importante utilizzare prodotti che abbiano una protezione solare adeguata al proprio tipo di pelle.
• . Raddoppiare le precauzioni negli ambienti a rischio: al mare, su una spiaggia di sabbia, in montagna, sulla neve…
Ci sono essenzialmente tre garanti della sicurezza dei prodotti cosmetici. Innanzitutto, la normativa europea e italiana che si pongono come obiettivo primario la tutela della salute dei consumatori. In secondo luogo, i valutatori professionali della sicurezza, che valutano personalmente gli ingredienti, il prodotto finito e l’uso che dovrebbe esserne fatto per stabilire se il cosmetico è sicuro. Infine, c’è il controllo esercitato dalle autorità sui prodotti immessi sul mercato.
La revisione viene svolta principalmente da un comitato di esperti indipendenti della Commissione europea, oggi chiamato SCCS (Scientific Commitee on Consumer Safety- Comitato Scientifico sulla Sicurezza del Consumatore). Fanno parte del comitato importanti scienziati e ricercatori provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea, esperti nei diversi campi scientifici rilevanti per la sicurezza dei cosmetici, come la dermatologia, la tossicologia, la biologia e la medicina.
È sempre utile leggere bene quanto riportato in etichetta e rispettare i consigli e le istruzioni date. Se si hanno dei dubbi può essere utile anche effettuare un piccolo test per scoprire se un nuovo prodotto cosmetico può dare problemi alla cute. Si può applicare una piccola quantità del nuovo prodotto vicino ai polsi e lasciarla in sede per un paio di giorni. Se non compaiono rossore e prurito, il prodotto dovrebbe essere ben tollerato.
La legislazione impone ai produttori di indicare solo se la stabilità del prodotto è inferiore a 30 mesi.
Nel caso di prodotti con una durata di più di 30 mesi, ed è il caso della maggior parte dei nostri prodotti, una regolamentazione europea richiede di indicare il Periodo dopo l’apertura (PAO), con un piccolo simbolo: un vasetto aperto recante il numero di mesi durante i quali il prodotto può essere utilizzato dopo l’apertura. Il presente regolamento non si applica ai prodotti usa e getta o aerosol.
Tuttavia, per evitare il degrado precoce, vi consigliamo di tenere i vostri prodotti in un luogo fresco, al riparo dalla luce e dall’umidità, di chiudere il prodotto accuratamente dopo l’uso e di utilizzarlo in modo continuo.
Le sostanze chimiche tendono a incutere timore. Si ha spesso la percezione che le sostanze chimiche siano potenzialmente pericolose e che debbano essere evitate. La verità è che le sostanze chimiche sono fondamentali per la vita, il nostro organismo le contiene e non possiamo farne a meno.
Tuttavia, sarebbe opportuno imparare a trattarle con rispetto. Alcune sostanze chimiche sono pericolose e per questo andrebbero maneggiate con cura. Occorre leggere attentamente le etichette dei prodotti utilizzati. Le etichette sui prodotti servono a informare il consumatore sulla sua sicurezza. Prendete sul serio le istruzioni – assicurano la vostra sicurezza!
Cercate di ridurre al minimo l’esposizione alle sostanze chimiche pericolose. Il rischio derivante da una sostanza chimica si basa sulla sua pericolosità intrinseca, moltiplicata per l’esposizione – la quantità dell’esposizione o la durata dell’esposizione.
Informatevi su cosa è contenuto nei prodotti di consumo che acquistate, è un vostro diritto. L’elenco degli ingredienti di tutti i prodotti di pulizia per la casa sono pubblicati sul nostro sito internet.
Prezzo e luogo di vendita sono due indicatori importanti. Il consiglio è quello di acquistare sempre dal canale di vendita ufficiale.
Innanzitutto occorre sospendere l’uso del prodotto. Consigliamo di rivolgervi al medico curante e di informarci.
Tuttavia, ci teniamo ad assicurare che tutti i nostri prodotti sono sistematicamente sottoposti a numerosi test e controlli dermatoglogici prima della loro commercializzazione per ridurre al minimo qualsiasi rischio di reazione e che tutte le nostre produzioni sono rigorosamente controllate per garantire la conformità.
E’ un ingrediente (Nome INCI: Propylene Glycol) usato nei cosmetici e nei farmaci per le sue proprietà umettanti e come condizionante della pelle. Il suo impiego in questi prodotti è sicuro per la salute umana.
Talvolta si legge in Internet che questo ingrediente è un componente dei liquidi antigelo. Questo può essere o può non essere vero. Anche l’acqua è un componente del liquido antigelo. Ciò non rappresenta comunque un elemento rilevante per valutare la sicurezza di questi due componenti. Nei fatti però questo richiamo ai liquidi antigelo confonde di fatto il glicole propilenico con il glicole etilenico, che è effettivamente il componente principale dei liquidi antigelo delle automobili.
Il MIT (methylisothiazolinone) è un efficace conservante usato in alcuni prodotti per l’igiene personale, cosmetici e detergenti casa. La sua introduzione sul mercato come conservante nei cosmetici risale al 2006 in seguito al parere positivo espressa dal Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS). Nel dicembre 2013, a seguito dell’osservazione di un incremento del numero di reazioni allergiche al MIT, è stata emanata dall’industria cosmetica europea una raccomandazione a tutte le imprese cosmetiche per non utilizzare il conservante nei cosmetici senza risciacquo.
Il nichel è un metallo presente in molti oggetti e alimenti di uso comune. Può essere presente nei cosmetici, ma solo in tracce tecnicamente inevitabili. Ha potenzialità allergizzanti: nelle persone predisposte può scatenare reazioni allergiche e irritative. Si tratta, comunque, di una sostanza preziosa per l’organismo: è coinvolto, infatti, nel metabolismo degli ormoni e del glucosio. Inoltre, svolge un ruolo molto importante nel metabolismo degli acidi nucleici, che sono la sede di tutte le informazioni genetiche e il modello per la produzione delle proteine.
Il Piombo è un metallo pesante vietato nei cosmetici. La sua eventuale presenza è tollerata dalla legge solo quando presente in tracce tecnicamente inevitabili, a patto che venga confermata la sicurezza finale del prodotto che lo contiene.
Reach è l’acronimo di: Registration, Evaluation, Authorisation & Restriction of Chemicals, è una legge europea relativa alla sicurezza delle sostanze chimiche. Il REACH richiede che tutte le sostanze chimiche presenti nel mercato dell’Unione Europea siano accuratamente caratterizzate per le loro proprietà intrinseche (chimiche, fisiche, tossicologiche), in modo da assicurare la massima tutela della salute umana e ambientale. Si applica a tutte le sostanze chimiche, fabbricate, importate e utilizzate in Europa, incluse quelle presenti nei prodotti cosmetici.
È un ingrediente con riconosciute proprietà antibatteriche ed il cui uso nei prodotti cosmetici è consentito dal Regolamento (CE) n. 1223/2009 ad una concentrazione massima dello 0,3% come conservante nei dentifrici, saponi per le mani, saponi per il corpo/gel doccia, deodoranti (non spray), ciprie e correttori, prodotti per le unghie e per la pulizia delle unghie delle mani e dei piedi prima dell’applicazione di unghie artificiali; inoltre si può utilizzare allo 0,2% nei colluttori.
Grazie alla sua riconosciuta efficacia contro un ampio spettro di batteri, inclusi i Gram negativi, considerati tra i più pericolosi per la salute umana, il Triclosan rappresenta indubbiamente una delle sostanze antimicrobiche maggiormente utilizzate in una grande varietà di prodotti di uso comune, non solo in alcuni cosmetici, ma anche nei detersivi per la pulizia della casa, nelle plastiche e negli indumenti.
Nonostante alcuni studi abbiano messo in discussione la sua sicurezza, il Comitato Scientifico della Commissione europea (SCCS) in più occasioni si è espresso concludendo che non esistono evidenze che il Triclosan possa arrecare alcun rischio per gli uomini nelle attuali condizioni di utilizzo cosmetico.
Nome INCI: Triethanolamine. È un ingrediente cosmetico impiegato principalmente per le sue proprietà emulsionanti e come regolatore del pH del prodotto.
Il suo uso nei prodotti cosmetici è regolamentato dalla normativa europea, così da garantirne un uso sicuro per il consumatore. Infatti la legge prevede che la trietanolammina venga usata ad un massimo del 2,5% nei prodotti cosidetti leave-on (che non devono essere risciacquati) e che per tutti i prodotti (inclusi quindi anche quelli da risciacquo) deve corrispondere a specifici requisiti di purezza chimica, tali da garantire un suo impiego sicuro nel prodotto ed impedire eventuali reazioni che portano alla formazione di nuove molecole (denominate nitrosamine) pericolose per la salute.
Non esiste una definizione legale di “Dermatologicamente testato” quando impiegato per i prodotti cosmetici. In termini generali, significa che il prodotto è stato sottoposto a test che intendevano studiare i suoi effetti sulla pelle, in particolare la sua buona tollerabilità cutanea, utilizzando protocolli di verifica che possono prevedere la presenza o la supervisione di un dermatologo.
Tutti i nostri prodotti cosmetici sono sottoposti ad una serie di test al fine di garantire la perfetta sicurezza.
I test relativi al controllo dermatologico ne fanno parte.
L’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema di autocontrollo igienico nei pubblici esercizi e nelle industrie alimentari.
Prevede che il responsabile dell’azienda alimentare o pubblico esercizio, debba garantire che la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione dei prodotti alimentari, siano effettuati in modo igienico.
Il sistema di controllo HACCP per la sicurezza alimentare implica anche una serie di norme specifiche che regolano anche l’uso dei detergenti, l’etichettatura dei prodotti e anche il procedimento corretto da seguire per garantire un’azione di igienizzazione degli ambienti di lavoro e delle attrezzature che i dipendenti usano per il regolare svolgimento delle loro mansioni lavorative.
Non esistono prodotti detergenti certificati HACCP, poiché la norma non dispone caratteristiche o vincoli specifici per i prodotti.
Quello che il fornitore del prodotto dovrà garantire è che il prodotto citato nel manuale HACCP dell’azienda alimentare sia idoneo ed appropriato per l’uso: in particolare se, per una determinata operazione, fosse prescritta la disinfezione, in questo caso non potrebbe essere raccomandato un prodotto solamente “igienizzante”.
Nell’ambito del sistema HACCP, il titolare del pubblico esercizio deve conoscere le caratteristiche dei prodotti quando stoccati in grande quantità e comunque se compatibili con i generi alimentari che vengono gestiti nella propria attività.
Ecco perché dovrà avere, per ogni prodotto detergente utilizzato, la relativa Scheda di Sicurezza.
INCI è l’acronimo di International Nomenclature for Cosmetic Ingredients, una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico. Questo codice contiene alcuni termini in latino, molti in inglese, sigle e numeri. È unico per tutti i paesi della UE, oltre ad avere una grande diffusione internazionale, e facilita l’identificazione delle sostanze alle quali si può essere allergici.
Si tratta di una definizione che viene riportata in etichetta per indicare che il prodotto possiede una formula studiata per ridurre al minimo i rischi di allergia. Significa che il produttore ha dedicato particolare cura alla scelta degli ingredienti e ai test sul prodotto, in modo da ridurre ulteriormente la già bassa incidenza di reazioni avverse causate dai prodotti cosmetici.
Gli ftalati sono prodotti chimici di sintesi usati, in particolare, per ammorbidire la plastica e i materiali plastificati (come le magliette con le stampe plastificate). L’unico ftalato impiegato nei cosmetici venduti in Europa è il Dietilftalato (DEP), aggiunto in piccole quantità ai prodotti, con lo scopo di rendere amaro, e quindi imbevibile, l’alcool etilico eventualmente presente nella composizione del cosmetico.
Prodotti chimici di sintesi usati, in particolare, per ammorbidire la plastica e i materiali plastificati (come le magliette con le stampe plastificate).
L’unico ftalato impiegato nei cosmetici venduti in Europa è il Dietilftalato (DEP), aggiunto in piccole quantità ai prodotti, con lo scopo di rendere amaro, e quindi imbevibile, l’alcool etilico eventualmente presente nella composizione del cosmetico.
Il Dietilftalato è stato esaurientemente studiato e il suo impiego è stato giudicato sicuro nei prodotti cosmetici. Infatti, l’esposizione dei consumatori a questi composti attraverso i cosmetici è notevolmente inferiore ai livelli riconosciuti pericolosi per la salute umana. La sicurezza del Dietilftalato è stata ulteriormente confermata, dopo un’attenta valutazione, dal Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore (SCCS), l’organismo della Commissione europea composto da autorevoli scienziati e ricercatori provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea.
Si tratta di alcune sostanze chimiche che si presume, in mancanza di prove scientifiche certe, interferiscano con gli ormoni dell’organismo umano.
Alcuni ingredienti presenti nei cosmetici sono stati etichettati come interferenti endocrini perché potenzialmente possono mimare l’azione degli estrogeni. Si citano, in particolare, alcuni ftalati, filtri UV e parabeni. Occorre tuttavia sottolineare che simulare un’azione ormonale, non significa interferire con il sistema endocrino.
Non ci sono attualmente evidenze scientifiche a sostegno che una bassa esposizione a queste sostanze possa causare danni alla salute umana, come evidenziato da diverse ricerche che hanno fallito nello stabilire una relazione causale.
Non si dimentichi inoltre che nessun effetto avverso in seguito all’esposizione alimentare è stato riscontrato nonostante alcuni tra i più potenti interferenti endocrini abbondino in natura (es. i fitoestrogeni) e siano assunti, anche quotidianamente, attraverso il cibo in concentrazioni nettamente più elevate rispetto a quella a cui ci espone l’uso di cosmetici.
Sono sostanze, naturali o di sintesi. La loro funzione principale è inibire lo sviluppo di microrganismi, questo permette una conservazione ottimale del prodotto, impedendone la rapida degradazione e garantendone la sicurezza d’uso per tempi lunghi. Sono molto utilizzati in campo cosmetico, le formule cosmetiche infatti rappresentano un ambiente favorevole per la crescita dei microrganismi in quanto contengono elementi essenziali per la loro riproduzione. Insieme ad alcune molecole che compongono le profumazioni, i conservanti sono fra gli ingredienti che hanno maggiori probabilità di scatenare reazioni allergiche nelle persone già sensibili. In ogni caso si tratta di sostanze sicure, il loro impiego è regolamentato dalla legge sui cosmetici che ne garantisce la sicurezza.
I deodoranti antitraspiranti contengono ingredienti chiamati sali di alluminio (talvolta possono anche essere sali di alluminio/zirconio) che possiedono la capacità di ridurre il flusso di sudore sulla pelle. Infatti, questi sali si dissolvono nel sudore lasciando sulle ghiandole sudoripare una sottile pellicola di gel che è in grado di ridurre la quantità di sudore rilasciato sulla pelle per alcune ore dopo la sua applicazione.
Anche i cristalli antitraspiranti in commercio, spesso pubblicizzati come alternativa più naturale al deodorante antitraspirante, sono composti di cristalli di allume. Si tratta di sali di allume che funzionano esattamente come un antitraspirante “moderno”, ovvero si mischiano con il sudore per creare una patina che riduce temporaneamente la sudorazione.
Negli anni più recenti, alcuni studi, poi ripresi dai mezzi di comunicazione, hanno messo in discussione la sicurezza dei sali di alluminio presenti nei deodoranti antitraspiranti, accusati anche di causare il tumore al seno. In realtà, questi sali sono stati sottoposti a numerosissimi test, condotti sia da produttori di antitraspiranti sia dalle competenti autorità sanitarie, a seguito dei quali sono risultati i composti più efficaci e più sicuri per il controllo della sudorazione.
Anche un gruppo di esperti medici oncologi, dopo aver rivisto oltre 50 pubblicazioni scientifiche sulla sicurezza degli antitraspiranti, hanno concluso che non esiste alcuna evidenza scientifica che dimostri che i deodoranti antitraspiranti possano causare il tumore. Una traduzione in inglese dello studio è disponibile al seguente indirizzo internet http://www.thefactsabout.co.uk/files/3102008113158review_study.pdf.
Secondo le informazioni fornite dalla American Cancer Society, studi epidemiologici particolarmente estesi sono stati condotti sul cancro al seno. In questa occasione è stato escluso che l’uso di antitraspiranti sia un fattore di rischio per il cancro al seno.
Si sono espressi nella stessa direzione altri esperti autorevoli ed organizzazioni internazionali indipendenti, tra cui:
L’Istituto per la Ricerca sul Cancro in UK
Il Journal of the National Cancer Istitute
La Food and Drug Administration
Queste autorevoli testimonianze possono quindi rassicurare i consumatori sulla totale sicurezza dei prodotti antitraspiranti/deodoranti che possono essere utilizzati senza alcun rischio per la salute.
I siliconi sono polimeri inorganici sintetici, disponibili in diverse forme (liquidi, emulsioni, composti, lubrificanti, resine, elastomeri, plastiche).
Queste sostanze possiedono varie proprietà: sono idrorepellenti, antistatici, resistenti alle alte temperature e all’invecchiamento, chimicamente inerti.
La loro versatilità li rende utilizzabili in vari settori: per esempio, sono contenuti in giocattoli, isolanti, protesi, sigillature, stampi anche per uso alimentare e così via. I siliconi sono impiegati anche dall’industria cosmetica, per la loro capacità di aumentare le perfomances delle formulazioni cosmetiche. Essi, infatti, garantiscono una serie di effetti utili: rendono la pelle più setosa, facilitano l’assorbimento delle creme, aumentano l’efficacia dei filtri solari sia chimici sia fisici. Per le loro proprietà, vengono usati come ingredienti di creme solari resistenti all’acqua, creme viso e corpo non untuose ma vellutanti, prodotti per capelli che lucidano senza appesantire, fondotinta che si spalmano in maniera uniforme.
Fra i siliconi più comuni nei cosmetici, citiamo: dimethicone, amodimethicone, cyclomethicone, cyclopentasiloxane. Come tutti gli ingredienti dei prodotti cosmetici, possono essere considerati sicuri per la salute del consumatore.
I metodi o test alternativi alla sperimentazione animale sono definiti con una delle “Tre R”: Replacement (sostituzione) di un test condotto su animali con un test condotto senza l’impiego di animali; Refinement (perfezionamento) di un test su animali per ridurre o eliminare lo stress o la sofferenza dell’animale; Reduction (riduzione) del numero di animali necessari ad un test.
I metodi alternativi devono essere validati dal Centro Europeo di Convalida dei Metodi Alternativi (ECVAM) in modo da confermare la loro affidabilità e pertinenza per una determinata valutazione.
Una volta validati scientificamente, i metodi alternativi devono poi essere ufficialmente accettati dagli organi di controllo regolatori dell’Unione europea ed applicati in tutti i settori industriali devono vengono testate le sostanze chimiche per valutarne la sicurezza.
Il Sodio Lauril Solfato (SLS – nome INCI: Sodium lauryl sulphate) e il Sodio Lauriletere Solfato (SLES – nome INCI: Sodium laureth sulphate) sono tensioattivi, impiegati in numerosi prodotti cosmetici per le loro proprietà detergenti ed emulsionanti. Negli anni passati circolava in rete una notizia, talvolta ripresa da alcuni organi di informazione, secondo cui queste due sostanze fossero allergizzanti e cancerogene. Questa notizia si è da subito dimostrata assolutamente infondata ed è stata smentita più volte dalla comunità scientifica. In particolare, sulla non pericolosità del SLS e dello SLES si sono espressi autorevoli membri della Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale nonché i Comitati Scientifici di Tossicologia della Commissione Europea, che hanno dichiarato che “la presenza di simili notizie su siti internet è un chiaro esempio di informazione strumentale e infondata, poiché non esiste alcuna evidenza che comprovi dei rischi di cancerogenesi nell’uomo relativamente all’utilizzo in prodotti cosmetici delle menzionate sostanze”.
Il PaO non va preso come indicazione assoluta. L’esperienza insegna che un cosmetico, se utilizzato e conservato correttamente, può mantenere la sua validità anche per un tempo superiore a quello riportato in etichetta. Tuttavia, nel caso in cui un cosmetico, conservato per un lungo periodo, mostri evidenti segni di alterazione dell’aspetto e dell’odore, è preferibile sospenderne l’uso.
No, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino l’esistenza di un legame fra uso di antitraspiranti e tumore al seno. L’opinione secondo cui questi prodotti possono aumentare il rischio di una neoplasia alla mammella è stata diffusa da alcuni mezzi di comunicazione, ma è sempre stata smentita dalla comunità scientifica. Nessuno studio ha confermato un’azione nociva degli antitraspiranti sulla salute del seno e fra i fattori di rischio accertarti per questa malattia non vi è l’uso di questi cosmetici.
Noi non sappiamo chi ha iniziato questo rumore mediatico. La maggior parte delle persone che hanno trasmesso l’e-mail lo ha fatto in buona fede. Sappiamo che questa informazione è stata pubblicata su alcuni siti Web che vendono deodoranti che non sono antitraspiranti, per cui alcune persone potrebbero trarre un vantaggio economico dalla diffusione di questa disinformazione.
Tutte le sostanze impiegate nei cosmetici sono sicure, inclusi i conservanti. Essi sono ammessi dalla normativa europea ed italiana dopo essere stati verificati da parte di un comitato scientifico europeo di esperti indipendenti. Inoltre, i conservanti svolgono una funzione essenziale: prevengono il deterioramento dei prodotti. Gran parte dei prodotti destinati al consumatore, una volta aperti presentano il rischio di contaminazione microbica. In tal caso non solo ne risente la qualità del prodotto, ma potrebbero verificarsi danni alla salute. Solo la presenza di un efficace conservante consente di evitare ciò, garantendo la sicurezza e la qualità del prodotto nel tempo.
Tutti i conservanti usati nei cosmetici, indipendentemente dalla loro origine naturale o sintetica, sono sicuri perché sottoposti a precise valutazioni di sicurezza e specificatamente autorizzati dalla normativa europea ed italiana sui cosmetici.
Non più di qualsiasi altra sostanza. I nostri stili di vita ci espongono sempre di più a sostanze esogene, da questo il potenziale allergenico di tutte le sostanze è aumentato.
I conservanti sono essenziali per garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici. Per questo motivo, il loro uso è indispensabile nella maggior parte dei prodotti cosmetici.
In ogni caso, tutti gli ingredienti presenti in un cosmetico sono riportati in etichetta, in questo modo i consumatori sensibili ad una certa sostanza possono identificarla nel prodotto prima del suo acquisto.
No, il tipo e le dosi necessari per garantire la sicurezza dal punto di vista microbiologico variano in relazione al tipo di prodotto e alla sua formulazione. In ogni caso la legge stabilisce le concentrazioni massime consentite per alcuni ingredienti specifici, tra cui i conservanti, per garantire la sicurezza dei consumatori.
Il nichel non è né utilizzato né aggiunto in quanto tale in nessuno dei nostri prodotti.
Tuttavia, alcuni ingredienti possono contenere questo metallo in tracce (ad esempio i coloranti): la loro origine ed il loro metodo di ottenimento possono rendere la presenza di queste impurità tecnicamente inevitabili. In questo caso è legalmente tollerata.
Tuttavia sappiate che imponiamo ai nostri fornitori di materie prime dei livelli molto bassi di queste sostanze e che ciascun ingrediente che incorporiamo nelle nostre formule è valutato dai nostri esperti per la sicurezza d’impiego. Inoltre, tutte le nostre formule sono testate prima della commercializzazione.
Infine, ricordiamo che nell’ambito della procedura di cosmetovigilanza, seguiamo da vicino la vita dei nostri prodotti durante tutta la loro commercializzazione.
E’ possibile che alcune persone reagiscono a piccole quantità di nichel.
Questo è il motivo per cui si consiglia di eseguire una prova prima di utilizzare i prodotti normalmente.
E’ sufficiente applicare per alcuni giorni di seguito sulla pelle dell’ avambraccio, un leggero tocco del prodotto che si desidera utilizzare, al fine di verificare la comparsa di eventuali effetti indesiderati. In caso di reazione, è necessario interrompere l’uso del prodotto e consultare il proprio medico e informare l’Incaricata.
Vi confermiamo ben volentieri che noi non testiamo e non siamo promotori di test su animali.
D’altronde, investiamo molto nei programmi di ricerche sui metodi alternativi ai test sugli animali.
A partire da marzo 2009 sono vietati in tutta l’Unione Europea i test su animali per nuovi ingredienti cosmetici.
Il divieto per i prodotti finiti era in vigore dal 2004 (Direttiva Europea 2003/15/CE).
La sicurezza del prodotto cosmetico rimane sempre una priorità.
Abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle persone e delle famiglie che ci scelgono tutti i giorni. I prodotti cosmetici sono quotidianamente a contatto con la pelle o con le mucose e spesso lo sono per anni. Questo è il motivo per cui la legge esige che debbano essere sicuri, compatibili ed innocui per l’uso a cui sono destinati.
La valutazione della loro sicurezza si basa su diversi criteri, ad esempio il profilo tossicologico delle diverse sostanze che compongono la formulazione, il grado di esposizione (es. contatto permanente con le mucose).
Quando i nostri laboratori sviluppano un estratto di pianta o un olio essenziale ed i nostri tossicologi procedono alla valutazione della sicurezza dell’impiego di questo estratto o di quest’olio essenziale (per uso cosmetico), vi garantiamo che se la valutazione della sicurezza esigesse un test su un animale (perché i dati esistenti sono insufficienti), noi rinunciamo all’uso di questo estratto o di quest’olio essenziale, per quanto essi siano innovatori ed abbiano un’ottima performance.
Abbiamo una grande responsabilità non solo nei confronti delle persone e delle famiglie che ci scelgono tutti i giorni, ma anche dell’ambiente.
Ragion per cui, la sicurezza dei nostri prodotti e dei loro ingredienti per noi è fondamentale.
I test necessari per valutarla non comportano alcun esperimento sugli animali, eccetto i rari casi obbligatori per legge, cui dobbiamo attenerci nei pochissimi casi in cui non esiste alcun metodo di prova alternativo riconosciuto.
Da oltre due decenni l’industria dei detergenti e prodotti di pulizia si dedica allo sviluppo di metodi alternativi con i quali, i dati necessari per la valutazione della sicurezza di un prodotto, possono essere ottenuti senza test sugli animali.
Si tratta di un argomento su cui anche noi siamo molto sensibili.
I detergenti non riportano una data di scadenza in quanto la loro efficacia con il passare degli anni non si modifica, in ogni caso è opportuno conservarli al riparo degli agenti atmosferici (luce solare, pioggia, gelo, ecc.) in quanto, se conservati in condizioni estreme, potrebbero modificarsi organoletticamente (colore, odore, consistenza).
Discorso a parte sono invece i Presidi Medico Chirurgici o i Biocidi, cioè tutti quei prodotti che vantano proprietà disinfettanti e/o insetticide.
Questa categoria di prodotti riporta in etichetta l’indicazione della data di scadenza in quanto il principio attivo disinfettante tende a perdere efficacia dopo la data limite di utilizzo indicata.
Confermiamo che i prodotti Flormar non contengono formaldeide.
Confermiamo che i prodotti Flormar non contengono ftalati.
Nessun metallo pesante è volutamente inserito come tale nelle formulazioni dei prodotti cosmetici. La legge lo vieta espressamente.
Tuttavia, alcuni ingredienti possono contenerne tracce. La presenza di tracce di tali sostanze è tollerata a patto che sia tecnicamente inevitabile e soprattutto che non comprometta la sicurezza generale del prodotto. La presenza di basse dosi di metalli pesanti, infatti, non compromette la sicurezza del cosmetico e non pregiudica la tutela della salute del consumatore.
Il nichel non è né utilizzato né aggiunto in quanto tale in nessuno dei nostri prodotti.
La legge lo vieta espressamente.
Tuttavia, alcuni ingredienti possono contenere questo metallo in tracce (ad esempio i coloranti): la loro origine ed il loro metodo di ottenimento possono rendere la presenza di queste impurità tecnicamente inevitabili. In questo caso è legalmente tollerata.
È possibile che alcune persone reagiscono a piccole quantità di nichel.
Questo è il motivo per cui in presenza di intolleranze, prima di utilizzare i prodotti, si consiglia di eseguire una prova.
È sufficiente applicare per alcuni giorni di seguito sulla pelle dell’avambraccio, un leggero tocco del prodotto che si desidera utilizzare, al fine di verificare la comparsa di eventuali effetti indesiderati. In caso di reazione, è necessario interrompere l’uso del prodotto, consultare il proprio medico e informare l’Incaricata.
I parabeni sono fra i conservanti più utilizzati per garantire la sicurezza di molti prodotti d’uso quotidiano: alimenti, farmaci, prodotti per la casa e anche cosmetici.
Si tratta di composti che, oltre ad essere fabbricati dall’uomo, si trovano anche in natura, allo stato naturale nella frutta (mora, mirtillo, fragola, ribes nero), nella cipolla, carota ed orzo.
I parabeni proteggono i cosmetici dalla contaminazione da parte di batteri, muffe e funghi e così ne impediscono l’alterazione.
Esiste molta cattiva informazione in merito ai parabeni. Talvolta, essi sono oggetto di critiche.
In realtà, l’industria cosmetica, per la quale la tutela della salute del consumatore è una priorità, utilizza queste sostanze proprio per proteggere la salute delle persone: i parabeni, infatti, permettono di avere un prodotto sicuro dal punto di vista microbiologico durante tutto il suo utilizzo.
Nei limiti previsti dalla legge, queste sostanze possono essere considerate sicure, come tutti gli ingredienti usati dall’industria cosmetica. Infatti i parabeni impiegati nei cosmetici sono stati più volte valutati sicuri dagli organismi scientifici dell’UE. Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che l’utilizzo dei parabeni nei prodotti cosmetici non causa alcun problema per la salute umana, per questo essi sono stati approvati ufficialmente come conservanti per i cosmetici dalla Commissione Europea e da altre autorità.
Anche Flormar per garantire la sicurezza e la conservazione dei prodotti usa parabeni consentiti dalla normativa europea.
I colori utilizzati per il Truccabimbi sono colori ad acqua o realizzati su base cremosa, necessitano di una specifica certificazione.
I prodotti Flormar hanno invece delle formulazioni molto tecniche.
Cosa bisogna fare se compare una reazione avversa dopo l’uso di un cosmetico
Innanzitutto occorre sospendere l’uso del prodotto. Consigliamo di rivolgervi al medico curante e di informarci.
Tuttavia, ci teniamo ad assicurare che tutti i nostri prodotti sono sistematicamente sottoposti a numerosi test e controlli dermatologici prima della loro commercializzazione per ridurre al minimo qualsiasi rischio di reazione e che tutte le nostre produzioni sono rigorosamente controllate per garantire la conformità.
Sono allergica ad alcune sostanze, cosa posso fare per utilizzare i prodotti in tutta sicurezza?
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
Trovate sulla confezione dei nostri cosmetici, la formula INCI, che elenca tutti gli ingredienti della formula.
Nessun prodotto finito è oggetto di test su animali.
A partire da marzo 2009 sono vietati in tutta l’Unione Europea i test su animali per nuovi ingredienti cosmetici.
Il divieto per i prodotti finiti era in vigore dal 2004 (Direttiva Europea 2003/15/CE).
La paura è stata lanciata nel lontano 2007 e ha fatto il giro del web, delle radio e delle tv, fino ad arrivare fulmineo anche in Italia e da quel 2007-2008 tutti hanno continuato a condividere post di avvertimento su Facebook e Twitter creando falsi ed inutili allarmismi sulla pericolosità dei rossetti. Trattasi di illazioni prive di qualsiasi base scientifica.
Il piombo non è utilizzato o aggiunto nelle nostre formule.
La legge ne vieta l’inserimento volontario nei rossetti e in tutti i prodotti cosmetici, che sono soggetti ad analisi scientifiche e stretti controlli di sicurezza prima della loro immissione sul mercato.
Tuttavia, non è impossibile che esso sia presente in tracce nelle nostre formule, ci troviamo quindi in presenza di ingredienti “tecnicamente inevitabili” ciò che è legalmente tollerata e non compromettono la sicurezza del prodotto e la salute del consumatore che lo usa.
Ribadiamo l’assoluta sicurezza dei prodotti cosmetici oggi venduti Italia e in Europa.
Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, è intervenuta rassicurando i consumatori italiani sulla sicurezza dei rossetti in commercio in Italia.
Il piombo è un elemento naturale comune che si può trovare ovunque nell’ambiente. Siamo quotidianamente esposti all’ingestione di piombo ogni volta che mangiamo, beviamo acqua e respiriamo. Prima di cedere a falsi allarmi bisognerebbe rifletterci su.
Per quanto riguarda il “test” che viene proposto su diversi siti, questo non ha nessun valore ai fini proposti. La spiegazione è semplice: molti metalli (per esempio oro, argento e rame), se strofinati contro una superficie, lasciano segni scuri, come ad esempio una matita.
Farlo sullo sfondo rosso di uno strato di rossetto esalta il contrasto e fa sembrare questi segni ancora più scuri.
Si tratta di dicerie, falsi miti e leggende metropolitane che hanno sempre fatto parte della nostra vita e ancor più lo sono ora, grazie al web, che tutto amplifica e dove “tutto rimane”. Esplorando la rete si possono trovare notizie anche molto ben confezionate ma del tutto infondate che negli ultimi anni hanno visto anche i cosmetici come protagonisti.
Il Piombo è un metallo pesante e come tutti i metalli pesanti la legge ne vieta l’inserimento volontario.
Tuttavia, non è impossibile che esso sia presente in tracce, ci troviamo in presenza di ingredienti “tecnicamente inevitabili” ciò che è legalmente tollerata e non compromettono la sicurezza del prodotto e la salute del consumatore che lo usa.
Ribadiamo l’assoluta sicurezza dei prodotti cosmetici oggi venduti Italia e in Europa.
La paura circa il contenuto di piombo nei rossetti è stata lanciata nel lontano 2007 e ha fatto il giro del web, delle radio e delle tv, fino ad arrivare fulmineo anche in Italia e da quel 2007-2008 tutti hanno continuato a condividere post di avvertimento su Facebook e Twitter creando falsi ed inutili allarmismi sulla pericolosità dei rossetti. Trattasi di illazioni prive di qualsiasi base scientifica.
Dicerie, falsi miti e leggende metropolitane hanno sempre fatto parte della nostra vita e ancor più lo sono ora, grazie al web, che tutto amplifica e dove “tutto rimane”. Esplorando la rete si possono trovare notizie anche molto ben confezionate ma del tutto infondate che negli ultimi anni hanno visto anche i cosmetici come protagonisti.
No, la norma è applicabile attualmente solo nell’Unione Europea. Bisogna dire però che sono da anni in atto attività di cooperazione scientifica congiunte fra UE, USA e Giappone nella ricerca e convalida di test alternativi.
Creato nel 2006 dal Ministero dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria, e sostenuto oggi dalla Fondation de la Maison de la Chimie e da France Chimie, il Premio Pierre Potier mira a promuovere e incoraggiare le innovazioni delle aziende chimiche a favore dello sviluppo sostenibile.
Essere un vincitore del Premio Pierre Potier è un segno di riconoscimento e apprezzamento per i progetti presentati e le aziende.
Il Premio Pierre Potier ha ricevuto questa designazione in memoria del grande contributo del chimico e farmacista nella scoperta di nuovi farmaci derivati dalle piante. Pierre Potier fu infatti all’origine di due importanti scoperte nel trattamento del cancro: Taxotere® e Navelbine®, due farmaci oggi utilizzati in tutto il mondo. Scoperte essenziali, che fanno di questo chimico francese uno degli inventori più rinomati del mondo accademico.
Il regolamento europeo sulle sostanze chimiche, REACH, realizza il giusto equilibrio tra una migliore comprensione della pericolosità delle sostanze chimiche e, nel contempo, l’obiettivo di evitare sperimentazioni inutili sugli animali. La sperimentazione sugli animali ai fini di una migliore conoscenza delle sostanze chimiche è considerata l’ultima risorsa. I dichiaranti possono effettuare nuovi test solo quando sono esaurite tutte le altre fonti di dati pertinenti a disposizione.
Per alcune sostanze non sono ancora disponibili informazioni sul loro impatto, per esempio, la potenziale cancerogenicità. Colmando tali lacune nei dati l’industria potrà comprendere i rischi delle sostanze chimiche che produce e utilizza, garantire un uso sicuro e gestire i potenziali rischi, nonché sostituire eventualmente le sostanze chimiche estremamente preoccupanti nel corso del tempo con alternative più sicure. Per tale ragione, può rendersi necessario effettuare nuovi studi sulle sostanze chimiche, alcuni dei quali con l’utilizzo di animali da esperimento.
Il regolamento REACH prevede due modalità per mantenere al minimo il numero di sperimentazioni necessarie sugli animali.
Condivisione dei dati: Le aziende che registrano le sostanze chimiche devono condividere le informazioni sulle loro proprietà pericolose e trasmettere congiuntamente tali informazioni sui pericoli all’ECHA. Le aziende che producono o importano la stessa sostanza sono tenute a cooperare e a condividere i risultati dei test sugli animali vertebrati, quali pesci, conigli o ratti. Studi affidabili e adeguati non devono essere ripetuti.
Metodi e approcci alternativi: Il regolamento REACH offre diverse alternative alla sperimentazione sugli animali. Per esempio, le aziende possono utilizzare studi precedenti sugli animali, condotti prima dell’entrata in vigore del regolamento REACH. Possono anche prevedere le proprietà delle sostanze confrontando una sostanza con un’altra simile i cui dati di sperimentazione sono già disponibili. Questo approccio è denominato read-across.
PER I BIOCIDI:
Uno degli obiettivi del nuovo regolamento sui biocidi è quello di evitare sperimentazioni inutili sugli animali.
Prima di effettuare qualsiasi test sugli animali, le aziende devono inviare una richiesta all’ECHA per sapere se un test o uno studio relativo al medesimo obbligo di informazione è già stato effettuato e presentato. Se tale informazione è disponibile, le aziende sono tenute a condividere i dati. I richiedenti in materia di biocidi possono inoltre presentare una richiesta di informazioni in merito a test e studi che non implicano sperimentazioni su animali vertebrati. Nuovi studi che implicano l’uso di animali vertebrati possono essere condotti soltanto come ultima risorsa.
La formaldeide è considerata cancerogena quando inalata per via respiratoria in ambienti dove vi è un’alta concentrazione di questa sostanza in forma volatile (ambienti di lavoro). Non è il caso dei cosmetici, dove la concentrazione è sempre molto bassa e la sostanza non viene liberata nell’aria durante l’uso del prodotto. Per questo, la formaldeide è un ingrediente che può essere impiegato nei prodotti cosmetici, purché alle concentrazioni previste dalla legge. L’uso di quantitativi bassi è stato dimostrato essere sicuro da numerosi anni e da diversi studi, tanto che è approvato da tutte le normative sui cosmetici, inclusa quella europea e quella statunitense, che sono sicuramente tra le più severe al mondo.
Sì, tutti i cosmetici per legge devono riportare la lista degli ingredienti. La lista è preceduta dalla parola “ingredienti” o “ingredients”. Gli ingredienti sono elencati secondo l’ordine decrescente di peso al momento dell’incorporazione. Questa regola vale per le sostanze che raggiungono concentrazioni superiori all’1% mentre quelle presenti in percentuale inferiore all’1% possono essere elencate in ordine sparso.
Nella maggior parte dei casi, evidenti segni di alterazioni prima che sia trascorso il tempo dall’apertura indicato sulla confezione, sono dovute ad un uso improprio del cosmetico. Qualora vi siano dei dubbi può rivolgersi alla sua Incaricata che ci farà pervenire il campione per poterlo analizzare.
I prodotti cosmetici oggi venduti Italia e in Europa sono totalmente sicuri. La sicurezza è una priorità di tutta l’industria cosmetica ed è assicurata da una legislazione, italiana ed europea, che impone rigide norme di controllo per tutti i prodotti cosmetici. Questi prodotti, prima di essere messi in vendita, sono sottoposti ad accurate analisi per verificare che il loro uso da parte dei consumatori sia sicuro.
La paraffina liquida è chiamata anche olio minerale o olio di vaselina.
La paraffina liquida (nome INCI: Paraffinum Liquidum) è la denominazione utilizzata in campo cosmetico all’interno dell’Unione Europea, mentre negli USA e in altri Paesi extra-UE è identificato con il nome di Mineral Oil.
Si tratta di una miscela liquida di idrocarburi, che sono un gruppo di sostanze costituite esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno: alcuni di essi sono naturalmente presenti anche nel regno vegetale e animale, altri sono generalmente ottenuti attraverso processi di raffinazione del petrolio.
La paraffina liquida è molto usata nel settore cosmetico per le sue caratteristiche di fluidità e scorrevolezza nelle creme e oli per bambini.
Ad esempio, quando presente nei prodotti per capelli, ne esalta flessuosità, elasticità e lucentezza; nei prodotti da applicare sulla pelle, grazie alla sua persistenza, agisce come lubrificante e idratante, riducendone la desquamazione e la disidratazione; nei rossetti permette di ottenere particolare lucentezza (il JECFA – Joint Expert Committee on Food Additives dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato i valori sicuri per un’eventuale ingestione).
Esistono tre tipi di oli minerali:
• industriale (o commerciale): utilizzato come lubrificante, più comunemente nei sistemi frenanti.
• farmaceutico (o medicinale): a volte chiamato Paraffinum Liquidum o “olio bianco”, è la forma più pura di olio minerale conosciuto anche come olio di Vaselina. È stato certificato dalla United States Pharmacopeia (USP), dalla Pharmacopeia Europea e dalla US Food & Drug Administration che il Paraffinum Liquidum è privo di qualunque impurità.
• cosmetico: utilizzato nella produzione di creme, lozioni e saponi,…
L’industria cosmetica utilizza solo oli minerali di elevata purezza e di alta qualità; studi tossicologici effettuati sul Paraffinum Liquidum dimostrano, infatti, che gli oli minerali utilizzati da decenni come ingredienti nei prodotti cosmetici sono sicuri e conformi alle disposizioni legislative del Regolamento Europeo e non comportano rischi per la salute del consumatore.
Noi utilizziamo un Olio Minerale inerte di qualità cosmetica.
I prodotti per la pulizia della casa ed i prodotti cosmetici sono regolamentati da specifiche normative sulla commercializzazione dei prodotti in imballaggi pre-confezionati.
In base a tali normative, i liquidi e le paste (siano essi prodotti per uso domestico o cosmetico) vanno confezionati e venduti in base al volume.
Se si misura il volume occupato dai nostri prodotti nei contenitori, si ottiene un valore (volume in millilitri “ml”) che è pari a quanto dichiarato in etichetta.
Gli spazi vuoti che normalmente si riscontrano tra prodotto, tappi e/o coperchi sono spazi tecnici che durante la fase di confezionamento, servono ad evitare, data la velocità del processo, che il prodotto fuoriesca e sporchi esternamente i contenitori.
Inoltre, detti spazi sono utili anche per evitare che, durante lo stoccaggio dei prodotti nei mesi caldi, l’aumento del volume degli stessi possa creare delle deformazioni o rotture dei contenitori.
In base alla normativa vigente i prodotti pressurizzati devono essere venduti in base al volume e non al peso.
La quantità di prodotto presente in un contenitore aerosol viene riportata in etichetta vicino all’abbreviazione “ml” (millilitri).
Invece il valore riportato all’interno del riquadro, sempre nei contenitori pressurizzati, indica il volume totale del contenitore e deve essere riportato per legge.
Infine, le differenze riscontrate tra peso e volume di un prodotto dipendono esclusivamente da una densità diversa tra i prodotti.
Infatti considerando, ad esempio, 300 ml di un dato prodotto non è detto che questo pesi 300 gr, potrebbe pesare più o meno.
Basti pensare ad un litro di alcool che pesa all’incirca 790 g e non 1Kg.
Pertanto il valore in millilitri riportato sui prodotti corrisponde esattamente al contenuto di prodotto, in volume, presente nel contenitore.
Quando il cosmetico è stato aperto, elementi esterni, come ossigeno e microrganismi, potrebbero interagire con esso e comprometterne la qualità. Per esempio, i cosmetici ad alto contenuto di acqua, dopo l’apertura sono particolarmente suscettibili all’attacco da parte dei microrganismi. Non bisogna, comunque, dimenticare che i cosmetici hanno un proprio “sistema di difesa”, di cui fanno parte sostanze quali i preservanti, che rallentano il deterioramento dovuto proprio all’attacco microbico e gli antiossidanti che prevengono l’irrancidimento di oli e grassi inseriti nella formulazione del cosmetico. Per questa ragione, i cosmetici vengono formulati e studiati così da poter garantire la loro conservazione, una volta aperti, nel tempo.
La presenza dei conservanti garantisce la sicurezza dei cosmetici e di conseguenza la sicurezza del consumatore. Nell’ambiente che ci circonda infatti sono presenti innumerevoli batteri, muffe e funghi, che possono contaminare i cosmetici durante il loro normale utilizzo compromettendone la loro sicurezza. I conservanti prevengono questa contaminazione, permettendo ai cosmetici di mantenersi integri.
Gli ingredienti del prodotto cosmetico finito sono riportati in etichetta secondo un linguaggio internazionale, detto INCI (International Nomenclature for Cosmetic Ingredients), unico per tutti gli stati membri dell’UE ed impiegato in altri paesi, ad esempio USA, Russia, Brasile, Canada, Sudafrica, ecc.. Questa nomenclatura contiene alcuni termini in latino (riferiti ai nomi botanici ed a quelli di ingredienti presenti nella farmacopea), mentre la maggioranza è in inglese e nel caso dei coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Colour Index (es. CI 45430). L’adozione del codice INCI è stata introdotta dall’1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea, nell’ottica di fornire un’ulteriore tutela al consumatore. Lo scopo del codice INCI è infatti prioritariamente quello di permettere alle persone allergiche di identificare facilmente la presenza della sostanza alla quale sono allergici all’interno del prodotto prima del suo impiego, in qualunque parte d’Europa o del mondo, si trovino.
In campo cosmetico viene utilizzata come conservante, soprattutto nei prodotti da risciacquo. Come per tutti gli altri conservanti, il suo uso è regolato dalla legge e considerato sicuro nei limiti prescritti d’impiego. La formaldeide è un ingrediente la cui sicurezza, viste anche le basse concentrazioni effettive d’uso, è stata dimostrata da numerosi anni e da diversi studi. La formaldeide è considerata cancerogena quando inalata per via respiratoria in ambienti dove vi è un’alta concentrazione di questa sostanza in forma volatile (ambienti di lavoro). Non è il caso dei cosmetici, dove la concentrazione è sempre molto bassa e la sostanza non viene liberata nell’aria durante l’uso del prodotto.
In campo cosmetico viene utilizzata come conservante, soprattutto nei prodotti da risciacquo. Come per tutti gli altri conservanti, il suo uso è regolato dalla legge e considerato sicuro nei limiti prescritti d’impiego. La formaldeide è un ingrediente la cui sicurezza, viste anche le basse concentrazioni effettive d’uso, è stata dimostrata da numerosi anni e da diversi studi. La formaldeide è considerata cancerogena quando inalata per via respiratoria in ambienti dove vi è un’alta concentrazione di questa sostanza in forma volatile (ambienti di lavoro). Non è il caso dei cosmetici, dove la concentrazione è sempre molto bassa e la sostanza non viene liberata nell’aria durante l’uso del prodotto.
Poiché trattasi di dichiarazione fuorviante.
Infatti, la dicitura “non testato su animali” si riferisce alla sperimentazione sui prodotti finiti che dal 2004 è esplicitamente vietata dalla legge Comunitaria.
Oggi, dunque, ogni nuovo prodotto cosmetico potrebbe riportare questa dicitura.
Inoltre, l’assenza della dicitura “non testato su animali” non significa che il prodotto sia stato testato sugli animali.
Poiché trattasi di dichiarazione fuorviante. Infatti, la dicitura “non testato su animali” si riferisce alla sperimentazione sui prodotti finiti che dal 2004 è esplicitamente vietata dalla legge Comunitaria.
Oggi, dunque, ogni nuovo prodotto cosmetico potrebbe riportare questa dicitura.
Inoltre, l’assenza della dicitura “non testato su animali” non significa che il prodotto sia stato testato sugli animali.
Le sostanze naturali sono un gruppo ampio e diversificato di sostanze che possono essere di origine vegetale, microbica, animale, minerale. Le sostanze vegetali derivano unicamente dal mondo vegetale.
Questi prodotti potrebbero contenere sostanze illecite e potrebbero non superare le prove di sicurezza previste dalla legge. Questi prodotti, dunque, possono costituire una minaccia per la salute del consumatore.
La legge è estremamente chiara: a partire da marzo 2009 sono vietati in tutta l’Unione Europea i test su animali per nuovi ingredienti cosmetici. Il divieto per i prodotti finiti era in vigore già dal 2004, anche se l’industria cosmetica non li utilizzava più dagli anni ’80.
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
Trovate sulla confezione dei nostri cosmetici, la formula INCI, che elenca tutti gli ingredienti della formula.
Inoltre, sul sito internet : www.stanhome.it , potete accedere direttamente alla composizione delle formule dei prodotti per la pulizia della casa.
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
E’ possibile trovare l’elenco degli ingredienti direttamente sullla confezione del prodotto o sul nostro sito internet www.stanhome.it nella rubrica “I nostri prodotti”
Nel caso specifico dell’allergia al glutine, a riguardo esistono diverse scuole di pensiero.
Molti infatti ritengono, come ad esempio l’AIC Associazione Italiana Celiachia, che la presenza di glutine in cosmetici, detergenti, o altri prodotti che possano venire a contatto con la pelle non comporta alcun rischio per i celiaci.
Altri invece ravvisano nella presenza di glutine nei cosmetici un potenziale rischio per i celiaci.
Ecco perché il consiglio del medico è indispensabile.
In presenza di patologie come le allergie, è sempre preferibile farsi consigliare dal medico curante mostrandogli l’elenco degli ingredienti del prodotto che si vuole acquistare.
È possibile trovare l’elenco degli ingredienti direttamente sulla confezione del prodotto.
Nel caso specifico dell’allergia al glutine, a riguardo esistono diverse scuole di pensiero.
Molti infatti ritengono, come ad esempio l’AIC Associazione Italiana Celiachia, che la presenza di glutine in cosmetici, detergenti, o altri prodotti che possano venire a contatto con la pelle non comporta alcun rischio per i celiaci.
Altri invece ravvisano nella presenza di glutine nei cosmetici un potenziale rischio per i celiaci.
Ecco perché il consiglio del medico è indispensabile.
No, non tutti. Possono essere privi di PAO prodotti in particolari confezioni, come monodose (evidentemente destinati ad essere aperti e immediatamente consumati in un’unica applicazione), o aerosol (dove non vi è contatto tra contenuto ed ambiente esterno). Rientrano tra questi prodotti anche prodotti che per le loro caratteristiche formulative non sono esposti a degradazioni indesiderate e possono durare a lungo senza il rischio di deterioramenti nel tempo (come profumi a base alcolica, ecc.).